Chi si ferma .
Qualche settimana fa, bevendo un caffé con i colleghi, si parlava di invecchiare (male e soli per la precisione).
Argomento che fino a qualche anno fa non mi toccava minimamente, le cose però stanno mutando..
Ho 35 anni, ovviamente per alcuni ancor giovanissima, per altri invece già in quell’età da essere considerata troppo adulta per essere “giovane”.
Uno dei colleghi con cui chiacchieravo, mi dice: “ io riempio la mia vita di mille cose, perché le voglio fare tutte. Se hai la volontà di fare, la stanchezza passa in secondo piano. Poi se mi dovessi fermare, invecchierei.”
Ho riso, ma poi questa affermazione non mi si é scollata dalla mente.
Ho una vita estremamente ricca di impegni lavorativi, sportivi, organizzativi, amicizie e relazioni che voglio coltivare (non mi annoio insomma), tant’é che mi sto dimenticando del tempo per VIVERE. Dare dare dare, fare fare fare. Ecco quello che sta succedendo in queste ultime settimane.
Di nuovo ci risiamo, come se la mia vita fosse fatta di piccoli cassetti da riempire immediatamente dopo che uno si é liberato. Ho perso il controllo dell’avere tutto sotto controllo, é diventato tutto così TANTO che fatico pure a prendermi del tempo per uscire a bere qualcosa con gli amici perché mi sembra di prendermi una pausa che non merito. Vi capita? Potete leggervi in queste parole?
Il ragionamento fatto dal collega mi ha dato spunto per riflettere sul perché riempio così tanto le mie giornate, se fosse che ho paura di mollare la presa (rallentare) “arrendendomi” al fatto che con il passare degli anni si devono calibrare i ritmi?
Oppure perché semplicemente voglio sentirmi invincibile e inarrestabile?
Ho una grande fortuna nella mia vita (oltre al moroso, sia chiaro!), lo yoga.
Le mie giornate iniziano con 30 min di pratica di asana/meditazione/esercizi di respirazione, ho da poco introdotto anche HO’OPONOPONO di cui vi parlerò presto promesso, quando non posso praticare vi assicuro che la giornata inizia in modo diverso.
Cerco ogni mattina di cominciare con un momento tutto mio, di calma, dove il mondo esterno ancora non prevale.
Poi ciao, dopo quello si aprono le porte al dovere e la musica cambia.
Quando posso pratico anche alla sera, dopo il lavoro, per scaricare la giornata o per ricaricarmi. Lo yoga é il mio momento di pausa (attiva) da ciò che SONO su questa terra. Ritorno a me, non a ciò che devo fare, pensare, essere o sembrare, solo a me.
Lo so sono ragionamenti un pochino peso, ma sono sicura mi capirete, in fin dei conti siamo amici per questo no?
Per non lasciarvi con la preoccupazione, stasera esco e vi prometto che mi sentirò GIOOOOOOVANE come ad un tempo!!
Ci tenevo a scrivere due parole su questo tema, sia che vi ci ritroviate oppure no, trovo sia bellissimo avere un tool come la pratica dello yoga per permetterci di prendere una pausa dal ruolo che abbiamo in questa vita. Le pause non sono per sempre, non abbiate paura di prendervele ogni volta che vi sentite dentro quel famoso loop.
Un abbraccio dalla vostra Vecchia ma saggia
R.