Connection lost .
Sali su una montagna, cammini verso la vetta, fatichi ad ogni passo consapevole che da lassù la vista sarà meravigliosa. Una volta arrivato al punto più alto, lo scenario è da togliere il fiato. Wow, meraviglioso! Fai una foto, altre due, tre, mille ma non rendono come quello che vedi con i tuoi occhi. È bello, davvero bello, eppure manca qualcosa. Una parte di me vorrebbe solo scendere, l’altra invece non smettere mai di guardare quella vista.
Scrivo questo post dal top desk di una barca nel bel mezzo della baia di Halong, in Vietnam. Attorno a me frastaglioni e isole rocciose fanno di questo posto un vero sogno ad occhi aperti. Sono in questo paese da 4 giorni e solo qualche minuto fa sono riuscita a capire cos’era che mi mancava.
Non praticavo yoga dalla partenza, vuoi per mancanza di tempo o di circostanza favorevole, finalmente mi sono presa 30 minuti. Ciò che mi faceva provare quella sensazione di “abbandono” era la disconnessione dal mio centro. Mi è bastato mettermi sul tapetino, chiudere gli occhi e respirare per capirlo!
Non è il Vietnam, non è la gente, non è il viaggio. Sono io. Ero io.
Il corpo è qui, la mente un po’ qui un po’ la, ed il cuore completamente sigillato, impossibile da riempire senza aprirne le porte. Ho guardato il mondo davanti a me, anzi l’ho proprio ammirato dati i paesaggi splendidi, dimenticandomi che non basta guardare.
Ho inspirato, espirato e ora sorrido.