Troppo difficile non leggere i messaggi.
Mi sta succedendo da qualche settimana, forse mese, di ricevere messaggi che mi indicano una strada da prendere.
Vari tipi di messaggi, foto, post sui social, racconti di amici, letture di sconosciuti..
Tutto mi parla di una meta, che mi fa paura ed allo stesso tempo mi attrae da morire.
Un luogo che sta all’estremo opposto di dove viviamo noi, di come viviamo noi, di quella che ero io un paio di anni fa.
India.
“Una come te, non può non andarci” , “No ma sei matta? da sola poi?”, “te ne innamorerai”, “é pericoloso per una donna”..
Ecco che mi ritrovo molto combattuta, e onesta onesta.. la cosa mi incuriosisce ancor di più.
La mia dipendenza da emozioni forti mi porta a cercare esperienze del genere.
Immagino l’India come una favola ad occhi aperti, fatta di immagini forti, suoni che ti travolgono, odori e profumi che non chiedono il permesso di aggredirti.
Non ho mai scelto i luoghi dei miei viaggi così a caso, anzi.. i luoghi mi sceglievano in un qualche modo.
Ci penso e ripenso, lo faccio, non lo faccio?
Con l’arrivo della primavera tutto si risveglia, rifiorisce e così anche la voglia di nuovi progetti.
Divento come un’ape che si posa sui fiori, traendo dalle novità delle opportunità (rido perché mentre scrivo queste parole sto indossando una giacca gialla con cuciture nere e sembro proprio una di loro).
Sento il richiamo del mondo, l’attrazione per l’ignoto, la spinta che mi mantiene curiosa di guardare al di fuori del raggio in cui vivo.
Chi lo sa se io e l’India quest’anno ci conosceremo..
Per il momento vi saluto, in partenza per il Vietnam con ritorno dalle Filippine, cosa succederà in mezzo, lo scoprirò solo nel momento presente.
Vado a riempire il cuore, ci vediamo presto.