PING PONG, il mondo fuori e quello dentro.

Immagini, profumi, colori, suoni, luci, ombre, pieni e vuoti che ci inondano di stimoli.
Questo é il mondo che arriva dall’esterno, quello che non si ferma mai e che non chiede il permesso.
Viviamo sotto costante iperstimolazione ed é ciò che ci fa sentire vivi.
Quando partiamo per le vacanze, per esempio, ce ne rendiamo ancora più conto, visitando posti mai visti, mischiandoci con culture diverse, cibi con gusti nuovi, suoni e odori che catturano la nostra attenzione. Ciò che accade al nostro interno invece viene lasciato un pochino al caso. Sicuramente le stimolazioni esterne influenzano le nostre emozioni e reazioni, generando movimento al nostro interno ed essendo meno focalizzati sui pensieri ci concediamo di vivere ciò che emerge senza troppe pippe.
Perlomeno questo é ciò che accade a me quando sono in viaggio.

Dalla parte opposta invece c’é la ricerca del silenzio. Lo yoga, la meditazione ed ogni forma di pratica spirituale mi permettono di shiftare lo sguardo dal fuori al dentro ed ogni tanto mi piace rifugiarmi nel mio mondo interiore quasi come se fosse un nido caldo ed accogliente.
C’é quindi un bel ping pong tra mondo Out e mondo In. Non é per nulla semplice trovare un balance tra i due mondi, soprattutto se si condivide la propria vita con un’altra persona, la quale ha esigenze, ritmi e abitudini giustamente diverse dalle tue.
Come fare quindi?

Bella domanda amici… bella domanda.. ci sto lavorando, credetemi!
Probabilmente é proprio questa la cosiddetta crescita personale, quella che dura tutta la vita (e probabilmente anche in quelle successive).
Gira e rigira finiamo sempre li.. EQUILIBRIO.
In ogni cosa ci vuole il non troppo e il non troppo poco.

È forse una riflessione scontata la mia, in effetti sto scrivendo di pancia ciò che ho per la testa dopo aver fatto una vacanza in Grecia con la mia più cara amica, dove la mia attenzione é stata 100% verso l’esterno.

Tanto si é mosso ed ora lo lascerò sedimentare..

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Onde, birrette e yoga .

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Instagram vs. realtà vs. respiro