Quelli curiosi .

Vorrei parlarvi di una vicenda successa mentre ero in vacanza con la mia famiglia in Toscana.

Per prima cosa, quanto sono fortunata ad avere un compagno che al mattino mi dice: “vai a fare la tua pratica, io ti aspetto per bere il caffé insieme”. Wow! Non é scontato trovare una persona che sia così sereno a concederti gli spazi per le pratiche e che capisca l’importanza di esse.
Ovviamente ciò giova pure a lui eh, torno che sono tutta zen per almeno qualche ora, senza rompere le balle né lamentarmi (quasi sempre).
Parentesi moroso fatta, il succo di questo articolo é un altro.

Adoro srotolare il mio tappetino in spiaggia, alle prime luci del giorno quando ancora il mare é tranquillo e poca gente popola la sabbia.
Ad Orbetello, dove siamo stati per 6 giorni, le  spiagge non sono affollatissime per il momento ed oltretutto (cosa che non capirò mai) sembra che ai vacanzieri piaccia stare tutti ammassati in un punto, per cui il mio spottino tranquillo lo trovavo sempre.
Qui arriva il bello..Sembravo un’aliena venuta da marte agli occhi dei passeggiatori mattinieri.
Tra sguardi curiosi (e per carità ci sta eh) e smorfie interrogatorie, ciò che mi ha infastidita seriamente sono stati alcuni uomini di una certa età che con la scusa del cane, si fermavano esattamente davanti a me e mi fissavano. Sia chiaro, abbiamo tutti degli occhi e sono fatti per guardare, ma c’é un limite ben delimitato che se superato sfocia in mancanza di rispetto. Le mie pratiche (fisiche) sono parecchio dinamiche, mi piace sperimentare e quindi provare posizioni avanzate come spaccate, handstand ecc.
Questo significa che sto dando il diritto di posare gli occhi in modo languido su di me? NO!
Lo yoga viene spesso “sessualizzato” da persone di poca apertura mentale, questo mi rende molto triste.
È un temone, lo so, potremmo discuterne per ore..Ciò che volevo esporvi oggi é il disagio che ho provato in alcuni istanti delle mie pratiche mattutine, dove il MIO momento di serenità e connessione é stato disturbato da qualcuno che pensa di potersi permettere di invadere in questo modo gli spazi di una ragazza sola in spiaggia.
Fortunatamente c’é il rovescio della medaglia, ho potuto praticare per 6 giorni davanti al mare, con il suono delle onde e la sabbia nei capelli. Questo é il ricordo che voglio mantenere vivo.

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